🏔️ ZONA MONTUOSA
Dolomiti – Monti del Sole (Feruch)
🚗 LOCALITA' DI PARTENZA
Gena Bassa (bar "La Soffia") 👉🏻[LINK PARCHEGGIO]
📍 QUOTA PARTENZA
400m
🎯 QUOTA ARRIVO
2120m
⏱️ TEMPI
🚶♂️ Avvicinamento: 3h bivacco + 0,45h attacco
🧗♂️ Via: 6h
⬇️ Discesa: 3h doppie + 3,5h
🕖 Totale stimato: ~16h
🧭 ESPOSIZIONE
Sud
📏 DISLIVELLO
+1250m circa dal parcheggio all'attacco
+610m circa la via
📊 DIFFICOLTA'
VII+° R4
🌟 GIUDIZIO
Roccia ottima a tratti buona.
⛓️ MATERIALE NECESSARIO
Una serie di friend dal 0.2 al 3 e dadi piccoli. Corde da 60m, 12 rinvii, chiodi e martello.
⚠️ EVENTUALI PERICOLI
Sconsigliate le calate nel canale in caso di forti temporali.
💧 PRESENZA DI ACQUA
Vicino al bivacco (non sempre).
⛺ PUNTI DI APPOGGIO
Bivacco Valdo.
☀️ PERIODO CONSIGLIATO
Mezze stagioni.
🥇 PRIMA ASCENSIONE
Gabriele Walicki, Davide Cassol (29/09/2024)
✍️ AUTORE RELAZIONE
Gabriele Walicki
AVVICINAMENTO
Percorso: Sentiero normale per il bivacco Valdo 👉🏻[LINK TRACCIA GPX]
Descrizione:
Cercare indicazioni “Bar alla Soffia” poi proseguire a piedi all’abitato di Gena Alta ore 0,45.
Prendere il sentiero direzione Bivacco Valdo ore 2.20 (preferibile dormire), poi direzione Circolo della Borala ore 0,45. (foto a sinistra)
ARRAMPICATA
L1-L9 III° - IV°+ circa 390m
Individuare l’evidente canale tra la Torre e la Borala, a sinistra lungo una rampa parte la via.
Dopo 30m si trova un chiodo (integrabile), si traversa leggermente a destra, qualche lunghezza di “misto” roccia-mughi porta in un bellissimo e semplice colatoio di III-IV grado.
Si procede fin quando i diedri si biforcano, prendere la destra dopo una grotta sotto a un pilastro appoggiato.
L10 VI°- 30m
Da una nicchia con chiodo (consigliabile da integrare) si sale con passo atletico superando un tetto.
2 clessidre e si sosta su 2 chiodi+friend n0,75 e 1 in un grottino.
L11 V° 15m
Traverso esposto verso sinistra, attenzione ai blocchi instabili, sosta su chiodo e friend n0,75 e 1.
L12 VII°+ 55m
Tiro chiave. Si supera una sequenza di strapiombi e placche. Qualche chiodo, utili friend piccoli e dadi. Sosta su clessidra gigante con cordone e friend n2.
L13 VI° 40m
Dalla sosta si supera dritti lo strapiombo e si prende il diedrino di sinistra (chiodo), leggermente a destra si supera con passo deciso su piccoli appigli un altro strapiombo fino a giungere a una piccola nicchia (chiodo poco visibile), traversare a sinistra passando tra una fascia di mughi e masso instabili. Sosta su friend n1 e 2.
L14 V° 50m
Si segue lo spigolo di sinistra, sequenza di placche compatte e divertenti. Sosta su mugo.
L15 II° 30m
Elementare, si giunge alla cima.
DISCESA
Dirigersi in direzione est verso la Forcella della Torre.
1 CD 25m verso il canale e poi altre 8 da 50/55m alternate a brevi risalti di roccia portano al punto di partenza.
Note e consigli:
Sulla parte iniziale della via è presente qualche chiodo, più numerosi lungo la parte finale.
Si ringraziano gli amici di Gena e CSMS per la manutenzione dei sentieri e del Bivacco Valdo, Art Climb, Linea Verticale e Elvio Damin per le foto.
…così hanno termine i viaggi nel mondo dei sogni dei tempi, in cui mi accontentavo di scalate di mediocri difficoltà, dove non forzavo di passare a tutti i costi lasciando zone inesplorate, dove permaneva l’incognita e il mistero.
Ora subentra l’azione, che fruga tutti gli ostacoli, che dà il godimento intenso del momento, lasciandone un ricordo indelebile nel cuore, ma che distrugge tutti i sogni dei monti e finisce per livellarli e toglier loro ogni poesia.
Ciò, naturalmente, vale solamente per noi uomini civili.
Tratto da: G. Brunner “Un uomo va sui monti”
La via “I sogni di Brunner” nasce da racconti d’altri tempi come “irrealizzabile”, così si legge nelle vecchie guide di Castiglioni e Brunner.
Ma i tempi, l'attrezzatura, le conoscenze e l’arrampicata si evolvono: così io e Davide siamo riusciti a realizzare il sogno!
Partiamo sabato sera da Gena direzione Bivacco Valdo.
Zaini carichi di corde, protezioni veloci, chiodi, cibo e curiosità di scoprire questa parete.
Sveglia ore 5.00 in direzione Circolo della Borala.
Qualche foto lontana ci faceva intuire i punti deboli della salita, partiamo sullo zoccolo cercando le linee più semplici e asciutte. Sappiamo che sulla parte iniziale dobbiamo correre, dopo qualche tiro di corda proseguiamo slegati e arriviamo alla base della parete sud della torre.
10° tiro, sosta su chiodi nella nicchia. Parto io, pianto un chiodo, supero un tettino e faccio sosta in un grottino. 11° tiro, Davide traversa a sinistra con un balzo atletico facendo attenzione ad un pilastrino instabile. 12° tiro, guardo verso l’alto e mi attende una roccia gialla con una serie di tetti da superare con qualche chiodo, microfriend e una buona pompa (evvai!). Oh, un clessidrone gigantesco! Sostaaa!!! 13° tiro, a Davide un’altra lunghezza delicata con due strapiombi da superare solo dopo averli disgaggiati. 14° tiro, riparto io e Davide, avendo fiutato la cima, mi incita: “qualche protezione veloce e via “, la vedo! Faccio sosta qualche metro sotto per non riempire la testa di Davide di sassi. Ultimo tiro, con qualche metro di ravanata alle 15.50 arriviamo di fronte agli ometti, SOGNO REALIZZATO!
Una foto al volo e ci dirigiamo verso est, la discesa è lunga, via rapidi che ci aspettano per festeggiare.
Ore 19.00 facciamo l’ultima doppia e con l’imbrunire arriviamo al Valdo.
Ci avviamo di ritorno lungo il tortuoso sentiero e alle ore 21.30 pizza!
Buone ripetizioni!
Un ringraziamento a Davide per aver condiviso questa avventura!
Gabri